scritto da 22 Luglio 2024 in Eventi e manifestazioni
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Brillante serata quella che ieri sera ha aperto la 9° stagione delle attività di Omnibus con un omaggio alla poetessa polacca Wislawa Symborska, insignita del Premio Nobel per la letteratura nel 1996, di cui quest’anno si celebra il centenario dalla nascita. La relatrice ha parlato della poesia della Symborska, inserendola nella biografia della poetessa – senza sottacere la sua iniziale “ubriacatura” per il regime di Stalin -, sottolineando l’essenzialità dei suoi versi, privi di fronzoli linguistici e di cervellotiche complicazioni intellettuali, basati sulla concretezza di un quotidiano guardato con il piglio sovversivo di chi sa ironizzare in modo intelligente, anche su se stesso. Poesia in apparenza giocata sul ritmo di facili rime, dietro le quali tuttavia si nasconde un messaggio umano di grande profondità. Peroni si è poi diffusa, citando diversi esempi, sui meriti del traduttore italiano della poetessa, Pietro Marchesani, capace, a suo giudizio, di aver ragione del particolare ritmo dei testi di partenza, osando qualche volta interpretazioni che, come succede in ogni traduzione, che si discostano dal lessico originale. La relatrice ha poi sottolineato come il Premio Nobel sia stato vissuto dalla poetessa come una sorta di catastrofe che ne ha per un periodo paralizzato la creatività; ha parlato del suo breve e fallimentare matrimonio, del grande amore della sua vita, Kornel Filipowicz, scrittore assai meno geniali di lei, con cui non andò mai a convivere perché allergica ad ogni forma di vincolo, del suo amore per i gatti e gli animali in genere, della sua passione collezionistica di cianfrusaglie, della sua smodata dedizione al tabacco e alla wodka e di molto altro ancora. Per Omnibus una “partenza coi fiocchi”, come ha detto a conclusione della serata uno dei numerosi partecipanti, che hanno dimostrato il loro entusiasmo alla relatrice con un lungo applauso.