scritto da 31 Dicembre 2015 in Eventi e manifestazioni
ilIn soli tre mesi il fiammingo Pieter Paul Rubens (1577-1640) realizzò nel 1608 il grande dipinto ad olio su tela (300×192 cm) intitolato L’Adorazione dei pastori , esposto in questi giorni (e fino al 10 gennaio) nella Sala Alessi di Palazzo Marino a Milano e proveniente dalla Pinacoteca civica di Fermo, nelle Marche.
Per il motivo e la disposizione delle figure, Rubens trasse ispirazione da un quadro analogo dipinto dal Correggio nel 1525-30, pure di ambientazione notturna, ora esposto nella Gemäldegalerie di Dresda. Per i giochi di luce e ombra, Rubens fu invece influenzato dal Caravaggio.
Sulla destra la Vergine mostra il suo neonato, al centro del dipinto e avvolto in una luce abbagliante, ai pastori (a sinistra) venuti ad adorarlo. Si tratta di due figure maschili, un vecchio e un giovane dalla veste rosso Tiziano (perché anche la grande scuola veneta esercitò notevole influsso sull’arte di Rubens), e due femminili. In una delle popolane, la più giovane, si è voluta individuare la levatrice (di cui parla un passo apocrifo del Vangelo), venuta ad aiutare la Madonna nel momento del parto, la quale, poiché incredula riguardo la verginità di Maria, fu punita con il rattrappimento delle mani.
Sovrasta il presepe un gruppo di angeli di gusto barocco.