Omaggio a Roentgen

 

Nel centenario dalla morte, Omnibus ha dedicato una serata al fisico tedesco Wilhelm Conrad Röntgen (1845-1923), lo scopritore dei raggi X. Andrea Mantovani, direttore del Reparto di Fisica Sanitaria dell’Ospedale di Sondrio, dopo aver delineato per sommi capi la vita dello studioso, ha inquadrato nel contesto fisico-medico del suo tempo la ricerca di Röentgen, illustrato i risultati del suo lavoro (nel passaggio dall’uso del tubo catodico alla fotografia dell’invisibile, ossia dello scheletro della mano di sua moglie) e le conseguenze positive che la sua scoperta ha avuto nell’immediato, soprattutto nella diagnostica medica. L’introduzione dei raggi X ha costituito infatti una vera rivoluzione nelle terapie e nella pratica chirurgica. Primo scienziato a essere insignito nel 1901 del primo Premio Nobel per la Fisica, Röntgen fu un uomo schivo e generoso; diffuse subito per iscritto il risultato a cui era pervenuto, scoprendo “un nuovo tipo di raggi”, rinunciando a brevettarlo e finanziando con il denaro ricevuto con il Nobel la ricerca presso l’Università di Wurzburg, dove insegnava. Andrea Mantovani, dopo aver presentato con un linguaggio semplice a un pubblico attento la figura di Röntgen, uomo e studioso, si è rammaricato del fatto che lo scienziato tedesco, esempio di abnegazione, acribia nella ricerca e filantropia, oggi sia quasi dimenticato nonostante il suo lavoro abbia cambiato la storia dell’umanità.

Nel centenario dalla morte, Omnibus ha dedicato una serata al fisico tedesco Wilhelm Conrad Röntgen (1845-1923), lo scopritore dei raggi X. Andrea Mantovani, direttore del Reparto di Fisica Sanitaria dell’Ospedale di Sondrio, dopo aver delineato per sommi capi la vita dello studioso, ha inquadrato nel contesto fisico-medico del suo tempo la ricerca di Röentgen, illustrato i risultati del suo lavoro (nel passaggio dall’uso del tubo catodico alla fotografia dell’invisibile, ossia dello scheletro della mano di sua moglie) e le conseguenze positive che la sua scoperta ha avuto nell’immediato, soprattutto nella diagnostica medica. L’introduzione dei raggi X ha costituito infatti una vera rivoluzione nelle terapie e nella pratica chirurgica. Primo scienziato a essere insignito nel 1901 del primo Premio Nobel per la Fisica, Röntgen fu un uomo schivo e generoso; diffuse subito per iscritto il risultato a cui era pervenuto, scoprendo “un nuovo tipo di raggi”, rinunciando a brevettarlo e finanziando con il denaro ricevuto con il Nobel la ricerca presso l’Università di Wurzburg, dove insegnava. Andrea Mantovani, dopo aver presentato con un linguaggio semplice a un pubblico attento la figura di Röntgen, uomo e studioso, si è rammaricato del fatto che lo scienziato tedesco, esempio di abnegazione, acribia nella ricerca e filantropia, oggi sia quasi dimenticato nonostante il suo lavoro abbia cambiato la storia dell’umanità.

 

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