scritto da 5 Dicembre 2015 in Eventi e manifestazioni
ilStupenda prova d’attore quella di Fausto Russo Alesi che da solo interpreta i tre atti della notissima tragicommedia di Eduardo De Filippo Natale in Casa Cupiello. L’attore, in scena in questi giorni al Piccolo Teatro Grassi, trova il giusto tono per ognuno dei molti personaggi che si riuniscono per celebrare il Natale, una delle feste “ricorrevoli”, in cui la famiglia tradizionale (nello specifico quella dell’Italia dell’era fascista, visto che il testo fu composto nel 1931) si ritrova e, preparandosi al comune momento conviviale, finisce per mettere a nudo la falsità e la meschinità che regolano le dinamiche dei rapporti fra i congiunti. La Festa della bontà per eccellenza si rivela così tarlata da una sostanziale reciproca insofferenza che intacca le relazioni tra genitori e figli, tra fratelli e, soprattutto tra coniugi. Segno di una tradizione che si va disgregando è il presepe (“‘o Presebbio”), che Luca Cupiello costruisce con passione e cocciutaggine contro tutti: contro la disapprovazione della moglie Concetta, che in quel lavoro di bricolage del marito non vede che un unitile spreco di denaro in una situazione già di penuria; contro l’isteria della figlia, moglie adultera del benestante Niculi’, che in un attacco di rabbia glielo distrugge addirittura proprio il giorno della vigilia; contro la riottosità del figlio Tommasino, un “guaglione” fannullone e viziato, che afferma con insistenza che quel che suo padre ha costruito non gli piace. Solo quando Luca, “tre giorni dopo quella disastrosa vigilia di Natale”, ormai moribondo chiede al figlio se gli piaccia il suo presepio, questi risponde finalmente di sì. Natale in casa Cupiello è un testo di denuncia della diffusa retorica sulla famiglia felice, che in realtà vive di sotterfugi e di ipocrisia, e Russo Alesi, in due ore intense di spettacolo, riesce a restituirne tutta la complessa stratificazione.