Coco Chanel

Omaggio alla stilista francese a cinquant’anni dalla morte

 

Dopo aver illustrato le umili origini e l’esperienza infantile in orfanotrofio di Coco Chanel, la relatrice ha descritto come abbia avuto inizio la strepitosa carriera della stilista francese, dotata di inventiva e capacità imprenditoriali d’eccezione. Aiutata da ricchi amanti, Chanel seppe imporsi a Parigi con una concezione della moda basata sulla comodità e la libertà di movimento, che liberava la donna da corsetti e costrizioni e avvicinava il suo modo di vestire a quello maschile. Fondamentale fu per Chanel la scoperta della cultura russa. L’incontro con i ballets russes di Sergej Djagilev l’affascino e la influenzò, dando una svolta fondamentale alla sua creatività, come dimostrano i costumi da lei disegnati per “La sagra della primavera” di Igor Stravinskij. La ricerca dell’essenzialità, il bisogno di abolire orpelli e fronzoli, si riflette anche nella boccetta del famoso profumo N° 5, contenitore per una essenza cruda, liberata dai tradizionali effluvi floreali, abbinati a una femminilità leziosa. Giulia Peroni ha poi sottolineato l’importanza dell’invenzione dell’abito nero, capo versatile e atemporale, da combinare con diversi accessori a seconda della sua funzione nelle varie fasi del giorno. Momento nero per la carriera di Chanel, a cui non si perdonava di essere stata l’amante di un ufficiale delle SS, fu il secondo dopoguerra. Ma la sua determinazione e la sua voglia di emergere, le permise di tornare sulla breccia e di imporsi di nuovo negli anni sessanta con il suo classico tailleur. Alla sua morte nel 1971, il suo brand sembrava destinato a finire, quando lo riprese in mano Karl Lagerfeld, che fu in grado di risuscitare, rinnovandole, le idee di Coco e così di riportare in auge il marchio fino all’inizio degli anni novanta. Non pare però, stando a Giulia Peroni, che gli attuali direttori dell’impresa siano all’altezza di chi li ha preceduti.

Vero resta che, a cinquant’anni dalla morte, Coco Chanel, donna fantasiosa e trasgressiva, resta una leggenda, a cui va riconosciuto il merito di aver radicalmente modernizzato le mode del suo tempo.

Il pubblico numeroso ha applaudito la giovane e vivace relatrice, dimostrando di averne apprezzato la passione e la competenza.

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