Alfons Mucha a Milano

Quando il pittore, grafico e illustratore ceco Alfons Maria Mucha vide la luce nel 1860 in una piccola cittadina della Moravia,  il suo paese faceva ancora parte dell’Impero asburgico. Già durante il Liceo, che frequenta a Brno, iniziò a lavorare come decoratore di scenografie teatrali. Bocciato all’Accademia di belle Arti di  Praga, si trasferì a Vienna. Quindi, sostenuto da un mecenate che credeva nel suo talento, Mucha frequentò l’Accademia di belle arti a Monaco di Baviera. Ma al successo arrivò a Parigi, dove approfondì  gli studi e raffinò la tecnica, affermandosi soprattutto come ritrattista, fra l’altro delle immagini di scena della notissima attrice Sarah Bernhardt. Estremamente prolifico, Mucha disegnò pannelli decorativi, cartelloni pubblicitari, manifesti teatrali, copertine per riviste, calendari e illustrazioni per libri e oggetti. Fra i suoi soggetti preferiti sono giovani donne dal fisico sinuoso, attorniate da motivi floreali e inserite in cornici classiche. Molti sono tuttavia anche i motivi delle sue illustrazioni per carte intestate o medaglie, ispirati alla massoneria: nel 1918, infatti, quando la Cecoslovacchia divenne Repubblica indipendente, Mucha fu fra i fondatori a Praga della Gran Loggia del suo paese. Nella capitale boema, Mucha, oggi considerato uno dei più significativi esponenti della Art nouveau, continuò a lavorare indefessamente, anche se il suo stile iniziava a essere considerato ormai superato, fino all’invasione del suo paese da parte di Hitler nel 1939, anno in cui l’artista morì.

Dopo un periodo di dimenticanza, a partire dagli anni sessanta Mucha è stato rivalutato. Ora una mostra al Palazzo Reale di Milano propone ai visitatori un cospicuo numero di opere dell’artista, affiancate da oggetti di varia natura che insieme ricostruiscono l’atmosfera sensuale e orientaleggiante della Belle Époque.

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