Caspar David Friedrich

Scontroso e propenso alla malinconia e alla misantropia, Caspar David Friedrich, protagonista dell’incontro di OMNIBUS di ieri sera, si espresse inizialmente nel disegno e soprattutto nell’autoritratto. Trovò però la sua forma d’espressione congeniale quando abbandonò la figura umana e iniziò a dipingere paesaggi, a cui, luterano convinto, attribuì sempre valenze religiose e simboliche. Questo ha illustrato Evangelina Laini nella parte iniziale della sua bella lezione. All’analisi di alcuni dei più noti quadri del grande pittore tedesco, nato a Greifswald nel Meclemburgo (ex DDR) 250 anni fa, si è concentrata la seconda parte della conferenza, conclusa poi con una breve storia della fortuna dell’opera di questo artista, di cui si ritrovano tracce in pittori come Boeklin, Munch, Morandi. L’uso peculiare della luce in tramonti o immagini del sorgere della luna conferisce all’opera di Friedrich un fascino particolare e riconosciuto ormai unanimemente, tanto che oggi questo pittore è considerato il massimo esponente del romanticismo tedesco. Apprezzata e applaudito la conferenza. La serata si è conclusa come d’abitudine con un brindisi.

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