I dolori del giovane Werther

Dopo aver brevemente riassunto la storia narrata nel testo e aver accennato agli elementi autobiografici dell’opera, la relatrice ha presentato “I dolori del giovane Werther” come prodotto della corrente letteraria dello “Sturm und Drang” a cui il giovane Goethe aveva aderito con entusiasmo. I pilastri della poetica di questo breve e intenso movimento tedesco erano “genio” e “natura” intesi in maniera del tutto peculiare: geniale non è chi è dotato di talenti straordinari ma chi prova a non rinunciare a nessuna delle potenzialità insite nella sua personalità. La natura è poi la realtà intera, lo spazio esteriore aperto che si identifica con la divinità stessa. E Werther è geniale perché non si adegua alle convenzioni, ma resta fino in fondo padrone di sé, fedele a sé stesso, libero di decidere della propria vita e anche della propria morte. La natura, prima madre e poi matrigna , accompagna tutto il suo percorso, fino alla sepoltura sotto i tigli in disparte del cimitero. Il successo del romanzo fu planetario, amatissimo e imitatissimo dalla gioventù, rifiutato come eccessivo e immorale dai benpensanti. L’opera fu imitata e ripresa nei vari campi dell’arte: basti pensare a “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” di Foscolo o a “Lotte in Weimar” di Thomas Mann; al melodramma di Massenet, alle numerose riduzioni teatrali e cinematografiche , ai quadri e alle sculture ispirate alla vicenda dell’infelice innamorato. A 250 dalla pubblicazione, il romanzo continua a essere fonte di ispirazione per opere dei più svariati ambiti dell’arte, compr

romanzo continua a essere fonte di ispirazione per opere dei più svariati ambiti dell’arte, compresi il musical e la musica pop e rock.

classic

yes

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