Ada Pace

 

Appassionata fin da ragazzina di sport e di motori, Ada Pace, nata a Torino nel 1924, iniziò la sua carriera correndo con grande successo con la Vespa di Piaggio. Passò poi alle quattro ruote e quando vinse la Coppa d’Oro Aci a Modena, nel 1960, mise a disagio gli organizzatori della gara, perché il regolamento non prevedeva la vittoria di una donna, per di più nubile. Ma con questa prima vittoria, cui ne seguirono innumerevoli, la Pace si fece notare da molti dei manager sportivi di allora, fra cui Enzo Ferrari e Cesare Florio, suscitando la loro ammirazione. Con la sua audacia e la sua spregiudicatezza Ada Pace suscitò anche molta invidia fra i colleghi maschi, che mettevano in dubbio la regolarità dei veicoli su cui correva. Per rispondere alle loro infondate accuse e reagire alla loro ostilità, Ada sostituì la propria targa con la parola “Sayonara” (“arrivederci” in giapponese), per segnalare ai compagni di gara che, una volta sorpassati, li avrebbe rivisti solo al traguardo. Delle molte gare vinte da Ada Pace ha riferito con passione di sportivo e talento di attore Gianfranco Busi nell’incontro che Omnibus ha voluto dedicare nel centenario dalla nascita a questa campionessa delle quattro ruote – un tempo un mito, ma oggi del tutto dimentica – per celebrare la Festa delle donne. Il pubblico che gremiva la sala ha molto apprezzato la performance – un monologo teatrale, più che una conferenza – che non ha trascurato neppure gli aspetti più tragici della vita di Ade Pace, che perse in una gara il fidanzato e per un incidente a seguito di un gioco pericoloso il suo unico figlio adottivo.

Una serata molto piacevole, dove si è ricordata una donna capace di imporsi in un mondo dominato dagli uomini.

 

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